Che cosa resta di noi?
Gran parte della nostra vita si basa sui ricordi che si sono accumulati nel corso degli anni, mattone dopo mattone, e che però talvolta si volatilizzano, soprattutto quando si invecchia, si soffre di lesioni vascolari o si è affetti da una patologia neurodegenerativa, come l’Alzheimer o la demenza senile.
Quando la nostra coscienza se ne va, quando i ricordi che abbiamo sono corrosi dalla malattia, cosa rimane di noi?
Michela Marzano al @festivalfilo ha affrontato i temi della malattia, della memoria e dell’identità ed in merito ha scritto anche:”Idda”, un libro che consigliamo a tutti i care giver di familiari con malattie neurodegenerative.
In questi casi, racconta Michela, il cervello di una persona appare come una grande casa illuminata nella quale pian piano cominciano a spegnersi le lampadine, fino a quando ovunque è buio.
E cosa resta di noi in ?
Resta l’amore.
Quando ami una persona, continui ad amarla anche quando è meno, non più come prima.
Esci dalla logica di dover precisare : <<no mamma, in realtà non è come dici tu, non sono il papà..>> e riconosci che
anche quando non è più in grado di riconoscerti, non smette mai di sapere che sei una persona cara.
<<La dottoressa ha detto che l’unica frase che non scompare mai è ” ti amo”; è quella che scelgono i suoi pazienti quando chiede loro di scrivere su un foglio la frase che preferiscono, anche se della propria esistenza non ricordano più nulla. E’ come se solo l’amore potesse ancora tenerli in vita>>.
(Articolo sulla lezione magistrale di Michela Marzano al Festival Filosofia 2019)